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La magia del Sambuco a Chiaromonte

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Considerata per secoli una pianta dalle origini fatate, nella località lucana viene da sempre utilizzata anche per produrre un ottimo liquore. Si tratta di un liquore ottenuto per infusione. Si presenta con un colore ambrato, dal gusto dolce, tipico liquore da fine pasto. Gli ingredienti per la sua preparazione sono: fiori di sambuco essiccati, alcool e zucchero. La preparazione del liquore avviene tra ottobre e novembre. Il prodotto si trova tutto l’anno. Si tratta di un processo molto lungo la cui tecnica viene tramandata di generazione in generazione e che prevede una cura quasi maniacale di ogni fase della sua preparazione.

samuco - saporilucani

Come ogni anno, il secondo sabato di Maggio, il piccolo paese di Chiaromonte (PZ) diventa la capitale del Sambuco, un appuntamento fisso per i gastronomi on the road e per gli appassionati della storia legata al cibo ed alle erbe. L’associazione Amici del sambuco di Chiaromonte – Pasquale Battista- con caparbietà, prosegue nel suo percorso di divulgazione della cultura, della conoscenza di questo splendido arbusto, ricco di storia e legato al territorio di appartenenza dell’associazione. Ma cosa è il sambuco e cosa rappresenta per la cultura contadina? Quando i giochi erano ancora veri giochi, dove ci si ingegnava per poter giocare con gli amici, quando ancora il giocattolo era un desiderio, un sogno a tanti mai avverato, quando i giochi richiedevano inventiva e fantasia, la pianta del sambuco diventava una risorsa incredibile. Dal suo legno cavo si ricavavano gli “scattabott”, una sorta di cerbottane con cui si instauravano “guerre” con il compagno di scuola, oppure diventavano fischietti o zufoli. A rafforzare la vena musicale del sambuco arriva anche l’etimologia arcaica, sembra che il termine “sambuco” derivi dal greco “sambuke” che è il nome di una specie di arpa orizzontale a forma triangolare, usata dagli antichi Greci e Romani e fabbricata con i rami del sambuco. Addirittura la Storia del Cristianesimo riporta che parte della croce dove il Cristo fu crocefisso venne realizzata con il sambuco, mentre altri raccontano che fu al sambuco che Giuda si impiccò. Comunque sia, questo arbusto è legato ad antiche credenze e leggende, gli elfi si rifugiavano nei cespugli di sambuco, e nelle leggende germaniche il flauto magico era stato preparato con un suo ramoscello. Racconta la magia popolare che le streghe si applicassero alle palpebre la linfa verde della sua corteccia per ricevere in dono la “Seconda Vita”, mentre nel calendario arboreo dei Celti, il sambuco rappresenta il tredicesimo mese lunare che si conclude nei giorni del solstizio invernale perchè conserva i suoi frutti fino a dicembre. Veniva piantato intorno ai villaggi per proteggersi dalle incursioni di maligni, alle case di montagna, il sambuco diventava protettore delle famiglie. Ancora oggi, la superstizione trova sconveniente bruciarne il legno o danneggiare questa pianta. Sembra che antichi culti consideravano questo arbusto dotato di grandi poteri da trattare con rispetto. Anche se nel tempo è andato via via in disuso, ancora oggi il sambuco può essere un utile rimedio erboristico ed un raffinato ingrediente per la nostra cucina; infatti, i fiori di sambuco erano utilizzati per conservare le mele che venivano poste a strati alternati con le sue infiorescenze. Ma è soprattutto nella cucina popolare che trova un largo uso e consumo, come ad esempio nella preparazione di ottime frittelle, oppure di marmellate, crostate, con cacciagione o per finire in un lauto pranzo con il sorbetto al sambuco. Grande prodotto il sambuco delle sue infiorescenze straordinarie la grande cucina ne ha fatto, e ne fa un largo uso.

ATTENZIONE!

Il sambuco è pianta tossica in tutte le sue parti, quindi bisogna prestare attenzione ad utilizzare soltanto i FIORI o le bacche MATURE e COTTE. Le bacche acerbe e tutte le altre parti della pianta (foglie, corimbo, rametti, corteccia, semi) contengono un composto tossico simile al cianuro che può causare nausea/vomito, diarrea e in grande quantità può portare al coma e alla morte (non ci sono casi noti).

Con i fiori di sambuco, usati anche come componenti aromatici in liquoreria, si fa una gradevole tisana che serve come rimedio sintomatico popolare per il raffreddore, l´influenza, la tosse, l´asma, i reumatismi.

I fiori devono essere raccolti ben maturi, e sono da impiegare per la loro azione:

– diuretica;

– diaforetica;

-antinevralgica (ottimo contro le nevralgie del trigemino);

-contro le malattie da raffreddamento (raffreddore, tosse, febbre);

– contro nevralgie e dolori reumatici per la loro capacità di favorire la rimozione dei prodotti di degrado dall’organismo.

– attenuano la gravità degli attacchi della rinite allergica da pollinosi.

Per un´azione depurativo-drenante e febbrifuga di maggiore intensità, si associano, di solito, ai fiori di epilobio, spirea, e camomilla, alle sommità favorite di verbena ed alla corteccia di salice.

Al contrario, perdono parte delle loro caratteristiche, rendendo blanda l´attività lassativa e rinfrescante, se vengono associate ai fiori di malva, altea e viola.

About Maria

Mi chiamo Maria Galante e sono un'appassionata di cucina, ma ancor di più una innamorata di questa regione..."La Basilicata", che cerco di raccontare attraverso le tradizioni culinarie, la sua storia culturale e la sua gente, calda ed ospitale. Non sono Lucana di nascita ma questa terra ed il suo popolo mi hanno conquistato sin dal primo giorno in cui ci siamo incontrati ! Un grazie a quanti, passando da questo blog, vorranno lasciare un saluto !

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2 commenti

  1. Maria buongiorno
    stavo leggendo la sua ricetta del liquore di sambuco e ho alcune domande. Non si usa per niente l’acqua? 2 l dell’alcool a 95 si usa non diluito? Poi, nella prima fase, dopo la macerazione di prime 12 ore, dopo che viene filtrato il liquido e mischiato con lo zucchero, limone e cedrina, cose si fa con i restanti fiori di sambuco? si buttano? La successiva macerazione si fa solo con il succo di sambuco spremuto, limone e cedrina? Spero tanto che mi può chiarire un pò di cose. Grazie mille!

    • Buongiorno Natalia e scusami per la risposta un pò tardiva.
      Dunque, veniamo ai tuoi quesiti:
      Per la preparazione di questo liquore esistono tante varianti e quella che abbiamo utilizzato noi, “recuperata” da contadini del territorio, non prevede l’utilizzo di acqua, anche se ad onor del vero molti la suggeriscono, anche per rendere il liquore meno alcoolico.
      Potresti preparare lo sciroppo con lo zucchero e l’acqua, mescolando con un cucchiaio di legno su fuoco basso fino a bollore. Spegnere e lasciate raffreddare. Successivamente unire lo sciroppo all’infuso alcolico filtrato.
      Tutto ciò che rimane dal processo di infusione va ovviamente buttato.
      La successiva macerazione si fa solo con il succo di sambuco spremuto, limone e cedrina.
      Spero di aver dissipato qualunque dubbio.
      Ti ringrazio per averci scritto e, mi raccomando, torna a trovarci e, perchè no…. proporci delle ricette.

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