Oggi vi proponiamo i meravigliosi taralli della tradizione lucana, detti anche scaldatelli: quelli che trovate negli scaffali dei prodotti da forno….quelli da sgranocchiare quando si è nervosi, quando si ha fame e, soprattutto, quando si ha voglia di qualcosa di buono!!
Beh, innanzitutto vi diciamo che sono diversi dagli altri tipi di taralli: quelli pugliesi, piccoli e friabili, e da quelli napoletani, speziati e con le mandorle. I taralli lucani possono essere fatti con tanti tipi di spezie (peperoncino, olive…) ma quella che vi proponiamo oggi è la ricetta tradizionale, con il finocchietto .

Ingredienti
- – 500 gr. farina 00
- – 100 gr. di olio extravergine d’oliva
- – un cucchiaino di sale
- – un uovo
- – due cucchiaini di semi di finocchio
- – 125 gr. di acqua tiepida
Istruzioni
- Disporre la farina a fontana e aggiungere i semi di finocchio, il sale, l’olio, l’uovo e l’acqua.
- Impastare fino a quando il composto risulterà liscio ed omogeneo (10/15 minuti circa).
- Avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare almeno mezz’ora a temperatura ambiente.
- Trascorso tale tempo, riempire una pentola capiente di acqua e metterla a bollire.
- Riprendere l’impasto, tagliarne un pezzetto, tenendo il resto sempre avvolto nella pellicola, e ricavare dei cilindri di 1 cm. di diam. e lunghi 20 cm. circa.
- Formare i taralli, sovrapponendo le estremità e fare pressione per sigillarli.
- Terminata la fase di preparazione, cuocere i taralli nell’acqua bollente, 4/5 per volta e appena saliranno a galla, scolarli con una schiumarola e sistemarli su un canovaccio pulito.
- Farli asciugare bene e infornarli a 190/200° per circa 25 minuti.
- Suggerimenti:
- Se amate il cibo piccante, potete sostituire i semi di finocchio, con un cucchiaino di peperoncino secco sminuzzato.
- Noi li abbiamo fatti asciugare poco più di un’ora ed è stato sufficiente.
- Quando sigillate le estremità sovrapposte, non abbiate timore di pressare molto (vi consiglio un attrezzo casalingo, tipo il manico di un coltello) o con una chiave, come si faceva una volta, affinché possiate passare da una parte all’altra dell’impasto con facilità. In questo modo, sarete certi che i taralli non si apriranno durante la fase della bollitura.
- Conservateli in una scatola di latta o in buste per alimenti.
Gentilissimo sig. Carlo, desidero innanzitutto ringraziarla per aver espresso il suo apprezzamento sul sito saporilucani.com.
In merito alla sua giusta nomenclatura storica sull’origine dei due sinonimi Lucania e Basilicata, concordo sul fatto che il primo indichi un riferimento etnico-geografico e cioè la terra abitata dai Lucani, mentre la Basilicata si riferisce all’entità amministrativa sorta nel 968 come terra di Lucania, quando il territorio era sotto dominio Bizantino
Ma lo scopo di questo blog non è quello di analizzare, così in profondità, origini storiche e geografiche di una regione ma, semplicemente, contribuire a far conoscere le “bellezze e le bontà” di questa terra, tralasciando gli aspetti che, seppur corretti e condivisibili, non rientrano nella nostra “mission”.
Mi auguro che vorrà continuare a seguirci e la saluto con simpatia.
Complimenti per il sito, fa lucano vi invito a non confondere i lucani con i basilischi, ricordate sempre che la Lucania é altro rispetto alla Basilicata, i materani non sono lucani e così Montese e ordiniamo, sono apulici della ed terra d’otranto, come le loro tradizioni culinarie e il dialetto rivelano. Lucani si nasce e si vive, anche se lontano dai patri confini
Carlo
Salve, vorrei farec i tarallucci con i peperoni cruschi, mi sorge un dubbio: i peperoni vanno fritti prima di metterli nell’impasto? O possono essere inseriti da crudi?
Grazie della risposta,
Francesco
Ciao Francesco e grazie per averci scritto.
Per rispondere alla tua domanda, posso dirti che l’ideale è utilizzare i peperoni secchi (non fritti) ben puliti (mi raccomando non usare l’acqua) e poi passarli nel mixer per dare la giusta consistenza. Puoi infatti decidere di ottenere una polvere, tipo zafferano, oppure lasciarli un pò granulosi per sentire i pezzetti in bocca quando si mangiano i taralli.
Provali e facci sapere come è andata