La Picciddata è’ un pane, sia salato che dolce, tipico della tradizione pasquale fatto con le uova sode, diffuso con tutte le sue varianti in Sicilia, Calabria, parte della Puglia e della nostra Basilicata, così come della Campania. A Matera questo dolce viene chiamato “pannaredda“, in Puglia si chiama “scarcella” o “scarcédda” (sul libro “La cucina pugliese” di Luigi Sada è riportato che : “Il significato etimologico della parola lo si può forse cercare nel verbo “scarcerare” che, riferito al battesimo, stava ad indicare che l’uomo veniva “scarcerato” dal peccato originale. Il dono dell’uovo nel giorno di Pasqua è una sopravvivenza dell’antichità germanica di una cerimonia fecondatrice e moltiplicatrice della primavera“ .Di solito, inoltre, le uova imprigionate nelle trecce di pasta vengono colorate di rosso perché, come ci dice il libro di Sada “la tradizione popolare ritiene il colore rosso capace di distruggere ogni influsso malefico“.) In altre regioni, come la Calabria, questo dolce viene chiamato “ Cuddura”, termine che deriva dal greco antico κολλύρα (kollura) che significa corona “La cuddura ha al centro un uovo sodo col guscio, come simbolo della fecondità e della rinascita; con questo termine i greci indicavano particolari focacce offerte alle divinità per ricevere da loro benevolenza e prosperità. Di derivazione ortodossa, probabilmente introdotta dai greci-bizantini, quest’antica tipicità, con la sua forma circolare, simboleggia anche il cerchio del tempo che si rinnova e ricorda l’iconografia medievale del serpente che si morde la coda”.
Di solito il pane/dolce veniva donato ai bambini, ma anche le giovani donne lo preparavano con la forma di cuore per regalarlo ai fidanzati nel giorno di Pasqua; oppure il dolce veniva modellato a forma di galletto da dare ai maschietti, di bambolina per le bambine, di “panarieddhu” (cestino) per augurare abbondanza, di colomba per augurare pace. L’importante è che le uova col guscio incorporate fossero in numero dispari perché secondo la tradizione, i numeri dispari hanno virtù propiziatrici.

Note
SUGGERIMENTI:
La scarcedda è un dolce piuttosto semplice da realizzare. Vi ricordiamo solo qualche consiglio di base:
- Lavorate per bene l’impasto in modo da non avere grumi
- Per una corretta cottura del dolce, vi consigliamo di infornarlo in forno preriscaldato a media altezza
- Date spesso un’occhiata al forno durante la cottura, perché i tempi suggeriti sono sempre indicativi. Di certo, non appena la superficie risulterà dorata, potrete sfornare la vostra scarcedda.
Ingredienti
- 1 Kg di farina tipo 00
- 200 gr di burro ( o 2 dl di olio extravergine d’oliva)
- 400 gr di zucchero semolato
- 4 uova per l’impasto + quelle da cuocere (uova sode) + 1 uovo da spennellare sul dolce
- 1 bustina di lievito per dolci ( può essere sufficiente anche mezza bustina)
- scorza grattuggiata di 1 limone( o di arancia)
- un pizzico di sale
- zuccherini e codette colorate
Istruzioni
- Fate bollire le uova che volete imprigionare all’interno del dolce e poi fate raffreddare. Nel frattempo, impastate la farina con lo zucchero, le 4 uova, il burro ( o l’olio extravergine d’oliva) la scorza di limone ( o arancia) , il lievito ed il sale. Se necessario, aggiungete del latte appena stemprato e continuate ad impastare finché non avrete formato un panetto abbastanza liscio ed omogeneo. Fate riposare l’impasto per circa 30 minuti.
- Stendete l’impasto servendovi di un mattarello e fermatevi quando avrete raggiunto circa 1 cm di spessore. Create le forme desiderate (treccia, colomba, galletto, cuore, paniere, ecc.). Posizionate le forme su una teglia ricoperta di carta da forno, adagiate le uova sode (con tutta la scorza) su ciascuna di esse e “imprigionatele” con delle striscioline di impasto intrecciate. Infornate a 180°C per circa 20 minuti fino a quando non saranno dorate. Poi tiratele fuori dal forno, sbattete un uovo e spennellatelo sul dolce ed infornate per altri 5 minuti circa. Infine cospargetelo di codette colorate ( o anche con una colata di glassa di zucchero ) ed attendete che intiepidisca prima di mangiarlo
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