Avigliano conserva l’arte di fabbricare coltelli di grande pregio trasmettendo l’alto valore artistico e morale di un popolo.
Avigliano è un paese della provincia di Potenza, rinomato e riconosciuto in tutta la regione, in cui persiste ancora oggi un grande senso di appartenenza. Numericamente, Avigliano è uno dei paesi montuosi più popolati della Basilicata ed è l’unico paese della regione ad avere ben 50 frazioni con una popolazione che si aggira intorno agli 11.000 abitanti.

Tutti gli aviglianesi si riconoscono come un popolo fiero ed attento alle proprie origini, al punto che ancora oggi la tradizione culturale e artistica è preservata e trasmessa di generazione in generazione.
L’elemento che più di tutti identifica il popolo di Avigliano è la famosissima balestra aviglianese.
La balestra non è un semplice coltello a lama affilata, ma l’individuazione della gente del posto e sono numerosi gli artisti, i fabbri, i falegnami e gli appassionati che dall’ottocento, per diletto e per passione, continuano nella creazione di questi piccoli gioielli intarsiati nelle lame e nelle decorazioni in argento e ottone, presentati anche con mostre dedicate.
Il coltello di Avigliano ha origini ottocentesche. Si narra, infatti, che la balestra sia stata creata appositamente da un fabbro il quale, proprio a causa del suo lavoro, non riusciva a trovare moglie.
Un giorno incontrò finalmente una ragazza la quale accettò il suo amore, forse perché sola e nessuno la ostacolava.

Decisero di sposarsi ma nel paese di Avigliano, che era governato dal feudatario, vigeva una regola tanto bislacca quanto fastidiosa: la sposa doveva trascorrere necessariamente la prima notte di nozze al castello.
Una regola a cui era impossibile sottrarsi e cosi, il fabbro, intelligentemente, pensò come potesse ovviare a questa angheria, per difendere l’onore dell’amata e il suo rispetto. Egli cominciò a lavorare alla realizzazione di un coltello dalla lama sottile e micidiale, con il quale la sua sposa si sarebbe dovuta presentare all’appuntamento con il feudatario.
Il coltello venne nascosto tra le pieghe della lunga gonna della donna, tipica del costume aviglianese, e quando il notabile si avvicinò, la donna gli inflisse un colpo di balestra mortale». Da allora la balestra assunse il significato di coltello dell’amore, pensato non per oltraggiare ma per difendersi, e da lì cominciò a essere parte integrante della dote di una futura moglie.
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