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giovedì , 10 Ottobre 2024

Rocco Papaleo, un lucano doc!

Non ha mai nascosto le sue origini, anzi, a parlare con lui si scopre che “se non fossi stato lucano, per il mio modo di parlare e di essere, non sarei arrivato al successo”. Il resto, poi, lo ha fatto da sé. La sua natura istrionica ha messo in evidenza un artista versatile: attore di cinema e televisione, regista e musicista.

Antonio Rocco Papaleo (il suo nome completo) , classe ’58, o potremmo dire “di ferro” mutuando il titolo di una delle serie tv che lo ha lanciato, nasce in Basilicata, a Lauria, il 16 agosto.

Molto deve al regista e attore italiano Leonardo Pieraccioni, meritevole di averlo lanciato nel grande cinema e nella commedia italiana di qualità, con il film “I Laureati”, datato 1995. Per alcune generazioni è stato anche uno dei protagonisti della simpatica serie televisiva “Classe di ferro”, per cui ha firmato anche la sceneggiatura di alcune puntate.

Nel 2010 debutta alla regia con l’ottimo “Basilicata coast to coast”, film che lo vede anche come attore protagonista e che gli vale, l’anno successivo, l’ambito David di Donatello nella categoria Miglior regista esordiente.

Sul set del film "Basilicata Coast to Coast"
Sul set del film “Basilicata Coast to Coast”

Andando direttamente alla sua vita, si può dire che vive nella piccola cittadina di Lauria fino alla fine del liceo; il giovane e intraprendente Rocco sin da subito comprende che se vuole fare successo deve per forza fare le valige dal piccolo centro in provincia di Potenza. Si trasferisce allora, ventenne, a Roma, animato da buone aspettative future. Dopo una breve parentesi da universitario, entra in contatto con il mondo dello spettacolo. È da cabarettista che si fa un piccolo nome nella capitale, grazie alla sua simpatia e al personaggio del meridionale ingenuo che porta sulle scene, condividendo peculiarità con molti studenti e lavoratori trasferiti a Roma e, sovente, provenienti dal meridione d’Italia, proprio come lui.

L’esordio teatrale arriva nel 1985, con lo spettacolo di Salvatore di Mattia dal titolo “Sussurri rapidi”. Quattro anni dopo, compare ne “Il male oscuro”, di Mario Monicelli, ricoprendo una piccolissima parte. Nel frattempo però, si guadagna una chance in televisione, sempre nel 1989, interpretando il ruolo del simpatico e ingenuo Rocco Melloni, uno dei personaggi più amati del telefilm “Classe di ferro”, serie tv che va in onda sulle reti commerciali appassionando generazioni di giovani. Per il format, inoltre, il giovane attore lucano firma anche alcune sceneggiature, dando prova sin dagli albori della sua versatilità e capacità di muoversi a 360° a livello artistico.

Nel 1992 prende parte anche alla serie, meno canzonatoria della precedente, di “Quelli della Speciale”, per la direzione di Bruno Corbucci. Qui ritrova alcuni compagni del precedente lavoro, come Giampiero Ingrassia, e si lega con un vincolo d’amicizia anche ad attori come Paolo Sassanelli e il giovane Luca Venantini.

Prende parte al film “Senza pelle”, nel 1994, di Alessandro D’Alatri, il quale mette insieme un cast d’eccezione, inserendo anche Papaleo con un ruolo minore, al fianco di Massimo GhiniKim Rossi StuartLuca Zingaretti e Anna Galiena.

Ben presto però, ci si rende conto che è la commedia il genere fatto su misura per Rocco Papaleo. Ad intuirlo è Leonardo Pieraccioni, nel suo film “I laureati”, del 1995. È la prima pellicola girata dall’attore e regista toscano, la quale risulta subito tra le più amate della stagione cinematografica, consegnando al cinema e alla commedia italiana alcuni nuovi e simpatici volti. Oltre a Papaleo, imbrigliato nel ruolo di un metronotte ossessionato dal sesso, c’è anche Massimo Ceccherini, Gianmarco Tognazzi e una splendida Maria Grazia Cucinotta.

Il regista Giovanni Veronesi, co-autore della sceneggiatura de “I laureati”, rimane colpito dall’attore lucano e lo vuole prima per “Il barbiere di Rio”, datato 1996 (con Diego Abatantuono), e poi per “Viola bacia tutti”, altra commedia di successo con Asia Argento, uscita nelle sale italiane nel 1998. Nel 1999 recita con Vittorio Gassman in “La bomba”, di Giulio Base, dopo aver preso parte all’interessante “Del perduto amore”, sotto la direzione di Michele Placido.

La televisione si ricorda sempre di lui e se lo riprende in alcune altre serie più o meno di successo, come “Giornalisti”, datata 2000 e diretta da Donatella Maiorca e Giulio Manfredonia, “Cuore contro cuore”, datata 2004 e con Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari, e “Tigri di carta” del 2008, passando inoltre per alcuni film tv molto seguiti dal pubblico come “Padre Pio – Tra cielo e terra” e “Cuore di donna”, rispettivamente del 2000 e del 2002.

Intanto Pieraccioni non si dimentica del bravo attore lucano e lo chiama per altre due pellicole di successo, sebbene meno originali e belle rispetto ai suoi primi lavori. Rocco Papaleo recita per il regista toscano ne “Il paradiso all’improvviso” e in “Ti amo in tutte le lingue del mondo”, il primo del 2003 e il secondo del 2005, per poi ritornare alla sue dipendenze in “Una moglie bellissima”, del 2007, e “Io & Marylin”, del 2009.

Nel frattempo, riceve la sua prima candidatura al Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per “Il pranzo della domenica”, sempre nel 2003 e per la regia di Carlo Vanzina. Qui Papaleo rende omaggio a Nicola, personaggio storico del film capolavoro di Ettore Scola “C’eravamo tanto amati”, datato 1974.

Ad aumentare il successo di Papaleo poi ci pensa il fenomeno Checco Zalone, il quale lo vuole nei suoi due film di successo “Cado dalle nubi” e “Che bella giornata”, del 2009 e del 2011, entrambi diretti dal bravo Gennaro Nunziante. Nel secondo film di Zalone, Rocco Papaleo riveste i panni del padre del protagonista, un “tarantino DOC” che, durante una festa, si trova a familiarizzare alla sua maniera con alcuni fondamentalisti islamici, che stende fisicamente a colpi di cozze pugliesi.

Dopo tanta commedia allora, Papaleo si concede finalmente il film che avrebbe tanto voluto girare sin dagli inizi, completamente dedicato e immerso nella sua terra natia, la Lucania, verso al quale tributa tutto il suo amore. Debutta infatti alla regia, nel 2010, nel film “Basilicata coast to coast”, chiamando a sé una squadra di ottimi attori come Alessandro GassmanGiovanna Mezzogiorno, Paolo Briguglia e il cantante e musicista Max Gazzè. L’anno dopo vince il David di Donatello nella categoria Miglior regista esordiente, proprio grazie alla splendida pellicola tutta “made in Lucania”.

Nel 2012 è uno dei protagonisti dell’edizione numero 62 del Festival di Sanremo, chiamato a sé dal conduttore e cantante Gianni Morandi

About Maria

Mi chiamo Maria Galante e sono un'appassionata di cucina, ma ancor di più una innamorata di questa regione..."La Basilicata", che cerco di raccontare attraverso le tradizioni culinarie, la sua storia culturale e la sua gente, calda ed ospitale. Non sono Lucana di nascita ma questa terra ed il suo popolo mi hanno conquistato sin dal primo giorno in cui ci siamo incontrati ! Un grazie a quanti, passando da questo blog, vorranno lasciare un saluto !

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